12 - ANNI '60/'70: PREMIO LAMEZIA E LADY STAMPA



A cavallo degli anni ’60/70 si costituì l’Associazione Stampa Lametina che annoverava tra i suoi iscritti: Raffaele Falbo, Aldo Sollazzo, Rosario Arcuri, Antonio De Sarro, Gianmaria Cataldi, Pina Mauro, Remo Miloro, Pepè Pandolfo, Oscar Provenzano, Raffaele Nucifero ed il sottoscritto, Mimmo Rochira (fotografo) ed altri collaboratori di quotidiani di paesi vicini. Lo scopo era quello di portare all’attenzione della cittadinanza e della politica locale il ruolo e l’importanza della stampa, con incontri e iniziative su importanti temi locali, e non solo.
A presiederla fu eletto la prima volta il prof. Raffaele Falbo, insegnante di latino e greco al Liceo Classico e all’epoca corrispondente da Lamezia de “Il Secolo d’Italia”. Sotto la sua presidenza l’Assostampa mise in piedi una serie di iniziative socio-culturali ed incontri su problematiche cittadine particolarmente importanti. Falbo condivise l’idea di Russo e Miloro di chiudere puntualmente l’anno sociale con un avvenimento dalla notevole cassa di risonanza: il “Gran Gala della Stampa”. Ne affidò l’organizzazione ai due promotori con la collaborazione del compianto prof. Rosario Arcuri. Essi si attivarono con impegno ed entusiasmo, coinvolgendo il titolare dell’allora nota profumeria Cavalieri, Alberto, che ottenne dalle ditte fornitrici degli omaggi per le dame presenti in sala. Ogni anno tale appuntamento era molto atteso e tanti facevano a gara per ottenere dagli organizzatori l’invito che era d’obbligo per l’ingresso. Il fiore all’occhiello della importante manifestazione mondana era costituito dalla elezione di una Lady Stampa, di una Miss Sorriso e di altri titoli (tipo Miss Eleganza) assegnati a dame tra le signore presenti nelle riuscitissime serate animate dall’esibizione di affermate orchestre, quali “Gli Occhididio” di Eugenio Renda e principalmente  “i Bruzi” (indimenticati alcuni suoi componenti come lo stesso Eugenio Renda, Elio Giovinazzo, Ninì Benincasa e Silvano Colloca, trombettista noto e affermato avendo suonato tr l'altro nella jazz band di maestri di valore nazionale e internazionale, come Romano Mussolini e Carlo Loffredo).  
Nel 1973, anno in cui a presiedere l’Associazione fu nominato il sottoscritto, subentrato ad Aldo Sollazzo, fu istituito il “Premio Lamezia”, un’iniziativa che fu molto apprezzata da autorità e pubblico per il contributo apportato alla notorietà della città di Lamezia Terme, da poco costituita con l’unione dei tre ex comuni Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia. Esso premio venne assegnato per la prima volta a Giovanni Battista Foderaro per il Turismo nel corso di una riuscitissima manifestazione mondana, mentre negli anni successivi tale prestigioso riconoscimento fu conferito al prof. Oreste Borrello per la letteratura e per l’economia al direttore dell’allora Banca Popolare di Nicastro, dr Peppino Scalise.
Mi piace ricordare il servizio scritto su Gazzetta del Sud il 28 marzo del 1973 non soltanto per portare alla ribalta un’iniziativa che ebbe all’epoca successo e cassa di risonanza apprezzabili, quanto anche quale segno di stima nei confronti dell’amico Giovanni Battista Foderaro, oggi alle prese con problemi di salute e di recente colpito duramente negli affetti più cari.
In esso articolo si leggeva: “Nel corso del gran Galà, che l’Assostampa lametina quest’anno ha riproposto a un pubblico espressamente invitato in un hotel di Falerna Marina, è stato conferito per la prima volta il “Premio Lamezia”, significativo riconoscimento ad una personalità che maggiormente si è distinta per lo sviluppo socio-turistico-economico della Calabria. Per decisione unanime del Consiglio direttivo, l’edizione del premio è stata dedicata al settore turismo e attribuita a GB Foderaro, vice presidente dell’Automobile Club di Catanzaro e titolare dell’omonima organizzazione internazionale “Turismo e Viaggi”.
Il signor Foderaro, al quale tutti riconoscono il merito di una spinta poderosa al turismo nella nostra Regione, attraverso manifestazioni sportive a carattere nazionale e soprattutto mediante una efficace e moderna organizzazione di servizi turistici che consentono di utilizzare i grossi canali del turismo europeo, ha ricevuto la targa d’argento e diploma dal presidente Demetrio Russo e dalla signora Pina Mauro, componente il consiglio direttivo dell’Assostampa. Prima della consegna del riconoscimento, il prof. Remo Miloro ha sottolineato l’importanza e le finalità del premio istituito e tracciato i meriti e le attività di G.B. Foderaro in favore della Calabria. Alla significativa cerimonia hanno fatto da cornice dieci graziose ragazze, selezionate da apposita giuria per l’elezione di Miss Sorriso e da altrettante signore, in eleganti abiti da sera, per la nomina di Lady Stampa.
La giuria, composta dall’ing. Aldo Gatti, dall’avv. Francesco Mazzei, dal dr Giampiero Folino e dalla signora Pina Mauro, ha scelto come damigelle d’onore Ornella Fiumara e Tina Fittante, mentre il titolo di Miss Sorriso è andato a Rosetta Maione.
Per quanto riguarda l’assegnazione del titolo “Lady Stampa”, che anche nelle precedenti edizioni ha costituito il clou della serata, dalla medesima giuria è stato attribuito alla signora Marisa Furci, incoronata dalla lady dello scorso anno Maria Puteri. Premio speciale per l’eleganza, consistente in un fascio di tulipani rossi, conferito alla signorina Maria Luisa Munari. La serata è stata allietata dal noto complesso Gli Occhididio di Eugenio Renda”.
Lo spunto per ricordare avvenimenti noti e di un certo interesse del passato, quale appunto il Premio Lamezia, oggi lo ha dato la pagina del giornale “Gazzetta del Sud” di quel lontano 1973 che la signora Marisa Rettura vedova Furci, la Lady Stampa di quell’anno, ha conservato tra i suoi ricordi più belli.

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Note sull'autore
DEMETRIO RUSSO - Pubblicista, Direttore di Banca in pensione
Tel. 0968.442206 - (rudeme@alice.it)
88046 LAMEZIA TERME
Corrispondente sportivo da Lamezia Terme della “Gazzetta del Sud” di Messina, dal 1958 al 1994. Ha trasmesso servizi a vari quotidiani, in occasione d’importanti manifestazioni ospitate in città e nel circondario, quali: incontri internazionali di pugilato, tornei di basket e di pallavolo, “europei” di biliardo, soste e allenamenti infrasettimanali di squadre di calcio di serie A e B, alla vigilia di rispettivi impegni di campionato. Dal 2005 sul periodico locale “Storicittà” cura una sua rubrica, dal titolo “Personaggi nostrani tra storia e umorismo”, in cui traccia un profilo biografico di quei Lametini del passato, più o meno recente, protagonisti di storielle e aneddoti curiosi. Alcuni anni addietro, su esplicita richiesta dell’imprenditore Domenico Fazzari, ha raccontato in un libro la drammatica prigionia e la tragica fine (21 aprile 1945) del fratello Giuseppe avvenute in Germania, durante la II guerra mondiale. Fatti e circostanze dei drammatici momenti, vissuti dallo sfortunato caporalmaggiore in un campo di prigionia tedesco, sono stati attinti dal diario che lo sfortunato militare ha vergato nei due anni trascorsi in quell’inferno. Altri particolari, come il tragico decesso del giovane, centrato in pieno petto da una granata, sono stati riferiti al pubblicista da un altro suo fratello, il commerciante Vincenzo.
Il drammatico racconto è riproposto nel libro "FIORI MISTI" e, a sinistra, nell'elenco "Storie e Storielle” sotto il titolo: Diario e morte di un prigioniero.
***L’autore, Demetrio Russo, è coniugato con l’ins. Francesca Diaco, dalla quale ha avuto quattro figli e da questi sei nipoti. A loro la dedica dei libri.





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Il Caporalmaggiore Giuseppe Fazzari