10 - RISPONDERE PER LE RIME? SI FA BELLA FIGURA


Raccontava un avvocato ad alcuni suoi amici un fatto accaduto molto tempo fa in un’aula del Tribunale, nell’ex Comune di Nicastro, dove si stava celebrando il processo, per maltrattamenti in famiglia, a carico di un anziano contadino che abitava in una casa colonica, nella zona-sud della ridente cittadina tirrenica. A una delle domande del magistrato riguardo alle generalità e allo stato di famiglia, l’imputato se ne uscì con una risposta buffa da far sorridere – dato il luogo e le circostanze – i presenti e tale da rimanere simpaticamente impressa nella mente di quei pochi che la udirono in udienza e dei tanti ai quali essa fu in seguito riferita. I contenuti della divertente storiella non consentono di indicare i nomi di coloro che ebbero un ruolo nella vicenda, soprattutto in considerazione del fatto che non è certo se essa sia realmente accaduta. Unica testimonianza al riguardo è data da quel che ha riferito una delle persone alle quali il legale l’avrebbe raccontata. Per tale ragione, è opportuno ricorrere, per quanto riguarda il protagonista, a generalità fittizie.

D.: “Come vi chiamate?”;
R.: “Caruso Pasquale”(nome fittizio);

D.: “Quando siete nato?”;
R.: “U milli e novicìantu vintinòvi a Nicàstru” (il 1929 a Nicastro, ora Lamezia Terme);

D.: “Siete sposato?”
R.: “Gnorsì, ccù una ’i Santu Tidòru” (Sì, con una del rione San Teodoro);

D.: “Avete prole?”
R.: “’Unn’hàjiu capìtu…” (non ho capito …);

D.: “Chiedevo se avete figli”;
R.: “Ah, gnorsì: ’dua pròli e ’na pròla” (due maschi e una femmina), rispose l’imputato, ritenendo di far bella figura adeguandosi, si fa per dire, alla terminologia del magistrato...! Demetrio Russo


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Note sull'autore
DEMETRIO RUSSO - Pubblicista, Direttore di Banca in pensione
Tel. 0968.442206 - (rudeme@alice.it)
88046 LAMEZIA TERME
Corrispondente sportivo da Lamezia Terme della “Gazzetta del Sud” di Messina, dal 1958 al 1994. Ha trasmesso servizi a vari quotidiani, in occasione d’importanti manifestazioni ospitate in città e nel circondario, quali: incontri internazionali di pugilato, tornei di basket e di pallavolo, “europei” di biliardo, soste e allenamenti infrasettimanali di squadre di calcio di serie A e B, alla vigilia di rispettivi impegni di campionato. Dal 2005 sul periodico locale “Storicittà” cura una sua rubrica, dal titolo “Personaggi nostrani tra storia e umorismo”, in cui traccia un profilo biografico di quei Lametini del passato, più o meno recente, protagonisti di storielle e aneddoti curiosi. Alcuni anni addietro, su esplicita richiesta dell’imprenditore Domenico Fazzari, ha raccontato in un libro la drammatica prigionia e la tragica fine (21 aprile 1945) del fratello Giuseppe avvenute in Germania, durante la II guerra mondiale. Fatti e circostanze dei drammatici momenti, vissuti dallo sfortunato caporalmaggiore in un campo di prigionia tedesco, sono stati attinti dal diario che lo sfortunato militare ha vergato nei due anni trascorsi in quell’inferno. Altri particolari, come il tragico decesso del giovane, centrato in pieno petto da una granata, sono stati riferiti al pubblicista da un altro suo fratello, il commerciante Vincenzo.
Il drammatico racconto è riproposto nel libro "FIORI MISTI" e, a sinistra, nell'elenco "Storie e Storielle” sotto il titolo: Diario e morte di un prigioniero.
***L’autore, Demetrio Russo, è coniugato con l’ins. Francesca Diaco, dalla quale ha avuto quattro figli e da questi sei nipoti. A loro la dedica dei libri.





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Il Caporalmaggiore Giuseppe Fazzari