11 - POSTERI " INGRATI ": NULLA HANNO FATTO PER NOI



Tanti anni fa un consigliere comunale di un grosso centro del Lametino, eletto in una circoscrizione comprendente parte della periferia, si è reso artefice di un divertente intervento in aula, durante la prima seduta del civico consesso. I capigruppo dei partiti politici rappresentati in quella tornata elettorale presero la parola per tracciare le linee guida e le priorità che la nuova Giunta avrebbe dovuto - a loro modo di vedere - attivare nell’interesse della comunità e del territorio.
Chi prospettava la necessità secondo la quale andrebbero migliorati i collegamenti tra il Comune e i paesi vicini, ampliando le strade esistenti e creandone delle altre, al fine di rispondere alle esigenze degli abitanti e a quelle dei “posteri”; chi indicava come priorità la realizzazione di adeguati impianti sportivi da riservare ai giovani, progettando le nuove opere in prospettiva …“posteri”; qualche altro invece riteneva urgente riqualificare alcune aree per l’inserimento di nuove attività produttive, al fine di assicurare nuovi posti di lavoro, ovviamente predisponendo le cose in modo tale da assicurare benefici sia ai cittadini attuali e sia ai “posteri”.
In buona sostanza, tutti gli intervenuti in quell’aula consiliare posero l’accento sull’importanza e sulla necessità che la giunta comunale, in fatto di strutture edili e di opere viarie, dovesse agire pensando principalmente alle generazioni future. Le loro proposte, in definitiva, avevano un comune denominatore: “Fare le cose per i … posteri”.
Il candidato eletto in periferia, di cui si forniscono per ragioni di opportunità le sole iniziali, V. R., irritato dal fatto che i colleghi consiglieri, pur con alcuni sostanziali distinguo nell’affrontare le varie sfaccettature dell’operatività futura della nuova giunta municipale, si erano preoccupati, di far tutelare gli interessi di questi, a lui sconosciuti, “posteri”, chiese di intervenire. Presa la parola e afferrato il microfono, guardò a turno negli occhi coloro che lo avevano preceduto e li rimproverò in modo cortese ma risoluto:

Amici mìa, ppicchì tutta 'st’attenzioni e 'sta ricunuscènza ’ppì ’sti POSTERI, ch’iju mancu ’i canùsciu? Fhorsi ch’a illi hanu fattu ’ncuna cosa ’ppi nnùa?” (Amici cari, perché tanta attenzione e tanta riconoscenza per questi “posteri” che io, tra l’altro, neppure conosco? Forse loro hanno fatto qualcosa per noi?).  Demetrio Russo 

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Note sull'autore
DEMETRIO RUSSO - Pubblicista, Direttore di Banca in pensione
Tel. 0968.442206 - (rudeme@alice.it)
88046 LAMEZIA TERME
Corrispondente sportivo da Lamezia Terme della “Gazzetta del Sud” di Messina, dal 1958 al 1994. Ha trasmesso servizi a vari quotidiani, in occasione d’importanti manifestazioni ospitate in città e nel circondario, quali: incontri internazionali di pugilato, tornei di basket e di pallavolo, “europei” di biliardo, soste e allenamenti infrasettimanali di squadre di calcio di serie A e B, alla vigilia di rispettivi impegni di campionato. Dal 2005 sul periodico locale “Storicittà” cura una sua rubrica, dal titolo “Personaggi nostrani tra storia e umorismo”, in cui traccia un profilo biografico di quei Lametini del passato, più o meno recente, protagonisti di storielle e aneddoti curiosi. Alcuni anni addietro, su esplicita richiesta dell’imprenditore Domenico Fazzari, ha raccontato in un libro la drammatica prigionia e la tragica fine (21 aprile 1945) del fratello Giuseppe avvenute in Germania, durante la II guerra mondiale. Fatti e circostanze dei drammatici momenti, vissuti dallo sfortunato caporalmaggiore in un campo di prigionia tedesco, sono stati attinti dal diario che lo sfortunato militare ha vergato nei due anni trascorsi in quell’inferno. Altri particolari, come il tragico decesso del giovane, centrato in pieno petto da una granata, sono stati riferiti al pubblicista da un altro suo fratello, il commerciante Vincenzo.
Il drammatico racconto è riproposto nel libro "FIORI MISTI" e, a sinistra, nell'elenco "Storie e Storielle” sotto il titolo: Diario e morte di un prigioniero.
***L’autore, Demetrio Russo, è coniugato con l’ins. Francesca Diaco, dalla quale ha avuto quattro figli e da questi sei nipoti. A loro la dedica dei libri.





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Il Caporalmaggiore Giuseppe Fazzari