
Secondo antiche usanze, in occasione di matrimoni e di
particolari ricorrenze gli invitati alla festa portano dei doni ricambiati, si
fa per dire, con la classica bomboniera e un posto a tavola nell’immancabile
pranzo o cena tradizionali. I regali sono importanti, sono d’obbligo. Chi alla
festa si presenta a mani vuote – e la cosa è piuttosto rara - non fa certa una
bella figura!
Anche nelle festività natalizie e di fine anno il
pacchetto, incartato e infiocchettato, è indispensabile, è il “sine qua
non”, è quella cosa senza la
quale la festa è ... mezza festa, perché verrebbe a mancare il fiore
all’occhiello, l’elemento di contorno e di sostanza nei festeggiamenti. Anche
tra persone amiche e membri dello stesso nucleo familiare in determinante
circostanze i regali hanno un ruolo primario e, a prescindere dal loro valore,
sono un segno tangibile di affetto, di provata amicizia e, in molti casi, anche
di stima e di riconoscenza. Non sempre però il “pensierino”- al di là del
gesto, comunque apprezzato - torna gradito al destinatario. Difatti, poiché i
gusti non sempre combaciano (anzi, quasi mai), spesso il ricevente è portato a
fare buon viso a cattivo gioco nel senso che, aperta la confezione-regalo e
trovato l’oggetto non di suo gradimento, gli viene spontaneo storcere il muso
in presenza di terzi, mentre al cospetto del donatore esprime compiacimento per
l'oggetto, ipocritamente definito "bellissimo, addirittura quello che
voleva e cercava"!
E’ difficile fare centro in fatto di gusti e di aspettative
quando non si conoscono gli altri intimamente. In famiglia, in occasione dello
scambio di regali per le feste, in linea di massima si sbaglia di rado, giacché
si conoscono i gusti e le esigenze di ciascun membro. Con i bambini si va sul
sicuro in quanto a loro, trattandosi solitamente di giocattoli o di abitini, qualsiasi
cosa va bene e li rende felici. Discorso diverso nella scelta del regalo da
fare a persona che non si conosce a fondo. E come ci si comporta generalmente?
C’è chi compra qualsiasi cosa, ritenendo importante solo il gesto; alcuni si
interrogano sui possibili gusti altrui e spesso finiscono con lo scegliere
oggetti che non soddisfano né se stessi e neppure i beneficiari; altri vanno a
colpo sicuro nel senso che i loro regali giungeranno graditi a … destinazione.
E’ il caso – come si diceva prima - di giocattoli o indumenti personali
destinati ai figli di persone amiche; se trattasi dei propri, allora nessun
problema: i genitori ne conoscono i bisogni, le preferenze e, di solito, le
esplicite richieste. Non va certamente sul sicuro chi deve, invece, provvedere
al regalo da fare ad una coppia di sposi – sempre che non sia stata prevista la
cosiddetta lista di nozze – perché, optando per una cosa utile per il nuovo
“nido”, si corre il rischio di duplicare l’idea e la scelta di altri. Ne sanno
qualcosa due giovani del Rione S. Teodoro, convolati a nozze nei primi anni
’60, i quali, tra i vari doni ricevuti, si ritrovarono ben cinque tostapane! La
loro delusione, ovviamente, fu tanta.
Tornando ai regali in famiglia, le statistiche parlano di
un clima di serenità e di reciproco gradimento. Tuttavia, la storia insegna che
ogni regola ha la sua eccezione. E’ va ricordata, a tal proposito, la curiosa
scenetta avvenuta una sera di Capodanno in una zona periferica del Lametino. I
nomi dei protagonisti sono opportunamente sostituiti con altri di fantasia.
Questi i fatti. E’ la sera del 31 dicembre di tanti anni fa. La famiglia del
signor Gennaro, un artigiano da qualche tempo passato a miglior vita, è seduta
a tavola per il classico cenone. Ne fanno parte, oltre a papà e a mamma Rosina,
la figlia maggiore Marietta con il marito Francesco e il piccolo Pinuccio, il
secondogenito Pasquale con la moglie Giuseppina (residenti al Nord e senza
prole) e l’altra figlia femmina, Caterina, nubile e casalinga. Mentre fuori
echeggiano botti, fuochi d’artificio e spari di ogni tipo, in Tv il conduttore
scandisce gli ultimi dieci secondi: meno dieci, nove, … meno tre, due, uno. Con
i bicchieri di spumante in mano, tutti in piedi a brindare con gioia al nuovo
anno per poi scambiarsi baci e auguri. Poco dopo Caterina prende da sotto
l’albero di natale i “pensierini” per tutti. Al centro della festa è papà
Gennaro, che riceve ben tre regali: due scatole e un pacchetto legato da un
nastro dorato con coccarda. Gli acquisti, fatti dai tre figli, sono stati
consigliati dalla signora Rosina. E cosa trova l’artigiano nei pacchi-dono? Un
pigiama, un paio di pantofole, due paia di calzini, due canottiere e
altrettante mutande. Tra il sorpreso e il deluso, l’anziano padrone di casa
commenta con sarcasmo:
“Dicìtimmi ''nu pocu, chìsti sùnu rigàli ppì Natàli o ppì
jìri all’uspìzziu?” (Ditemi un
po’, questi sono doni per festeggiare il Natale o per andare
all’ospizio?). Demetrio
Russo
Questo è un articolo ben fatto, attuale e gradevole nella sua lettura scorrevole e avvincente. Complimenti davvero.
RispondiEliminaGrazie tante per le belle parole usate dal lettore. Sono lieto di avergli offerto momenti di sano umorismo.
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