31 - REGALI PER IL NATALE O PER ALTRE...OCCASIONI?



Secondo antiche usanze, in occasione di matrimoni e di particolari ricorrenze gli invitati alla festa portano dei doni ricambiati, si fa per dire, con la classica bomboniera e un posto a tavola nell’immancabile pranzo o cena tradizionali. I regali sono importanti, sono d’obbligo. Chi alla festa si presenta a mani vuote – e la cosa è piuttosto rara - non fa certa una bella figura!
Anche nelle festività natalizie e di fine anno il pacchetto, incartato e infiocchettato, è indispensabile, è il “sine qua non”, è quella cosa senza la quale la festa è ... mezza festa, perché verrebbe a mancare il fiore all’occhiello, l’elemento di contorno e di sostanza nei festeggiamenti. Anche tra persone amiche e membri dello stesso nucleo familiare in determinante circostanze i regali hanno un ruolo primario e, a prescindere dal loro valore, sono un segno tangibile di affetto, di provata amicizia e, in molti casi, anche di stima e di riconoscenza. Non sempre però il “pensierino”- al di là del gesto, comunque apprezzato - torna gradito al destinatario. Difatti, poiché i gusti non sempre combaciano (anzi, quasi mai), spesso il ricevente è portato a fare buon viso a cattivo gioco nel senso che, aperta la confezione-regalo e trovato l’oggetto non di suo gradimento, gli viene spontaneo storcere il muso in presenza di terzi, mentre al cospetto del donatore esprime compiacimento per l'oggetto, ipocritamente definito "bellissimo, addirittura quello che voleva e cercava"!
E’ difficile fare centro in fatto di gusti e di aspettative quando non si conoscono gli altri intimamente. In famiglia, in occasione dello scambio di regali per le feste, in linea di massima si sbaglia di rado, giacché si conoscono i gusti e le esigenze di ciascun membro. Con i bambini si va sul sicuro in quanto a loro, trattandosi solitamente di giocattoli o di abitini, qualsiasi cosa va bene e li rende felici. Discorso diverso nella scelta del regalo da fare a persona che non si conosce a fondo. E come ci si comporta generalmente? C’è chi compra qualsiasi cosa, ritenendo importante solo il gesto; alcuni si interrogano sui possibili gusti altrui e spesso finiscono con lo scegliere oggetti che non soddisfano né se stessi e neppure i beneficiari; altri vanno a colpo sicuro nel senso che i loro regali giungeranno graditi a … destinazione. E’ il caso – come si diceva prima - di giocattoli o indumenti personali destinati ai figli di persone amiche; se trattasi dei propri, allora nessun problema: i genitori ne conoscono i bisogni, le preferenze e, di solito, le esplicite richieste. Non va certamente sul sicuro chi deve, invece, provvedere al regalo da fare ad una coppia di sposi – sempre che non sia stata prevista la cosiddetta lista di nozze – perché, optando per una cosa utile per il nuovo “nido”, si corre il rischio di duplicare l’idea e la scelta di altri. Ne sanno qualcosa due giovani del Rione S. Teodoro, convolati a nozze nei primi anni ’60, i quali, tra i vari doni ricevuti, si ritrovarono ben cinque tostapane! La loro delusione, ovviamente, fu tanta.
Tornando ai regali in famiglia, le statistiche parlano di un clima di serenità e di reciproco gradimento. Tuttavia, la storia insegna che ogni regola ha la sua eccezione. E’ va ricordata, a tal proposito, la curiosa scenetta avvenuta una sera di Capodanno in una zona periferica del Lametino. I nomi dei protagonisti sono opportunamente sostituiti con altri di fantasia. Questi i fatti. E’ la sera del 31 dicembre di tanti anni fa. La famiglia del signor Gennaro, un artigiano da qualche tempo passato a miglior vita, è seduta a tavola per il classico cenone. Ne fanno parte, oltre a papà e a mamma Rosina, la figlia maggiore Marietta con il marito Francesco e il piccolo Pinuccio, il secondogenito Pasquale con la moglie Giuseppina (residenti al Nord e senza prole) e l’altra figlia femmina, Caterina, nubile e casalinga. Mentre fuori echeggiano botti, fuochi d’artificio e spari di ogni tipo, in Tv il conduttore scandisce gli ultimi dieci secondi: meno dieci, nove, … meno tre, due, uno. Con i bicchieri di spumante in mano, tutti in piedi a brindare con gioia al nuovo anno per poi scambiarsi baci e auguri. Poco dopo Caterina prende da sotto l’albero di natale i “pensierini” per tutti. Al centro della festa è papà Gennaro, che riceve ben tre regali: due scatole e un pacchetto legato da un nastro dorato con coccarda. Gli acquisti, fatti dai tre figli, sono stati consigliati dalla signora Rosina. E cosa trova l’artigiano nei pacchi-dono? Un pigiama, un paio di pantofole, due paia di calzini, due canottiere e altrettante mutande. Tra il sorpreso e il deluso, l’anziano padrone di casa commenta con sarcasmo: 
“Dicìtimmi ''nu pocu, chìsti sùnu rigàli ppì Natàli o ppì jìri all’uspìzziu?” (Ditemi un po’, questi sono doni per festeggiare il Natale o per andare all’ospizio?).  Demetrio Russo


2 commenti:

  1. Questo è un articolo ben fatto, attuale e gradevole nella sua lettura scorrevole e avvincente. Complimenti davvero.

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  2. Grazie tante per le belle parole usate dal lettore. Sono lieto di avergli offerto momenti di sano umorismo.

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Note sull'autore
DEMETRIO RUSSO - Pubblicista, Direttore di Banca in pensione
Tel. 0968.442206 - (rudeme@alice.it)
88046 LAMEZIA TERME
Corrispondente sportivo da Lamezia Terme della “Gazzetta del Sud” di Messina, dal 1958 al 1994. Ha trasmesso servizi a vari quotidiani, in occasione d’importanti manifestazioni ospitate in città e nel circondario, quali: incontri internazionali di pugilato, tornei di basket e di pallavolo, “europei” di biliardo, soste e allenamenti infrasettimanali di squadre di calcio di serie A e B, alla vigilia di rispettivi impegni di campionato. Dal 2005 sul periodico locale “Storicittà” cura una sua rubrica, dal titolo “Personaggi nostrani tra storia e umorismo”, in cui traccia un profilo biografico di quei Lametini del passato, più o meno recente, protagonisti di storielle e aneddoti curiosi. Alcuni anni addietro, su esplicita richiesta dell’imprenditore Domenico Fazzari, ha raccontato in un libro la drammatica prigionia e la tragica fine (21 aprile 1945) del fratello Giuseppe avvenute in Germania, durante la II guerra mondiale. Fatti e circostanze dei drammatici momenti, vissuti dallo sfortunato caporalmaggiore in un campo di prigionia tedesco, sono stati attinti dal diario che lo sfortunato militare ha vergato nei due anni trascorsi in quell’inferno. Altri particolari, come il tragico decesso del giovane, centrato in pieno petto da una granata, sono stati riferiti al pubblicista da un altro suo fratello, il commerciante Vincenzo.
Il drammatico racconto è riproposto nel libro "FIORI MISTI" e, a sinistra, nell'elenco "Storie e Storielle” sotto il titolo: Diario e morte di un prigioniero.
***L’autore, Demetrio Russo, è coniugato con l’ins. Francesca Diaco, dalla quale ha avuto quattro figli e da questi sei nipoti. A loro la dedica dei libri.





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Il Caporalmaggiore Giuseppe Fazzari